
Nella ristorazione oggi proporre un vino “blasonato” è semplice: sono etichette conosciute e spesso sembrano vendersi da sole. Ma la vera differenza, per chi lavora nel mondo del vino, sta nella conoscenza e nella capacità di raccontare la storia dietro ogni bottiglia. E qui entra in gioco la visita in cantina.

Negli ultimi anni la vendemmia si sta sempre più anticipando, e anche quest’anno non fa eccezione: ieri abbiamo dato il via alla raccolta manuale delle prime uve a bacca bianca.
Nella nostra cantina tailor-made, ogni singolo step, dalla vigna alla cantina, è seguito con cura. La tradizione incontra l’innovazione

Negli ultimi anni si parla spesso di vini a gradazione alcolica più bassa: una tendenza interessante, che porta vini freschi e leggeri.
Ma in una terra di Nebbioli come l’Alto Piemonte, è naturale che i grandi rossi da invecchiamento abbiano una gradazione più importante. Non è un eccesso: è la condizione necessaria

Siamo sempre attenti alle novità ed aperti alla sperimentazione, anche quando queste si intrecciano con mondi apparentemente lontani come la musica. Durante il nostro incontro Romano con il Maestro Beppe Vessicchio, abbiamo avuto l’occasione di affrontare un tema affascinante e, per certi versi, inaspettato: il rapporto tra il vino e la musica. In particolare, abbiamo riflettuto su come certe vibrazioni sonore possano influenzare, in modo sottile ma significativo, il mondo del vino.

Un piccolo grande traguardo: nasce il nostro Metodo Classico "Caos o Chaos" (in greco antico: Χάος, Cháos).Nel 2021 abbiamo deciso di intraprendere un nuovo percorso: iniziare la produzione di un Metodo Classico utilizzando un vitigno a bacca bianca autoctono del territorio in cui crediamo profondamente!

L’Alto Piemonte e il Gran Monferrato hanno ricevuto a Bruxelles dal network RECEVIN (Rete Europea delle Città del Vino), il riconoscimento di Città europea del Vino 2024 , il titolo che a rotazione premia le migliori aziende produttrici di un territorio italiano alternandosi con altre città vignaiole di Portogallo e Spagna. La corona di alloro è stata assegnata per tutto il prossimo anno a 20 città piemontesi unite sotto un’unica sigla e un programma condiviso di eventi, meeting, convegni e degustazioni distribuiti sulle provincie di Alessandria, Biella, Novara, VCO e Vercelli: Acqui Terme, Barengo , Boca , Bogogno , Borgomanero , Briona , Brusnengo , Casale Monferrato, Fara Novarese , Gattinara , Ghemme , Grignasco , Maggiora , Mezzomerico , Ovada, Romagnano Sesia , Sizzano , Suno , Vigliano Biellese e Villa del Bosco . La consegna del testimone dalla regione vinicola portoghese del Duoro al Piemonte è avvenuta dopo l’esame di tre candidature pervenute all’ Associazione Nazionale Città del Vino : Montepulciano (Siena), San Clemente (Rimini) e appunto la cordata delle città piemontesi, che alla fine hanno vinto non soltanto il titolo ma anche il palcoscenico internazionale 2024 dedicato all’enologia. “Questo importante riconoscimento - ha rimarcato l’assessore Protopapa - si traduce in una grande occasione di offerta promozionale a livello europeo per tutto il territorio legato ai vini di qualità certificati, che vanno dai grandi Nebbioli dell’Alto Piemonte. Un punto di partenza per lavorare negli anni successivi ed essere più attrattivi per i visitatori europei”. Fonte Regione Piemonte Vuoi conoscere i #vinialtopiemonte Paride Chiovini? Contattaci per organizzare una degustazione in cantina info@paridechiovini.it

Il Piemonte è famoso in tutto il mondo per i suoi pregiati vini , un prodotto parte integrante della cultura piemontese che, contribuisce notevolmente all’economia della regione.
Oggi, sono circa 300 gli ettari in Piemonte vitati da Erbaluce , vitigno dal quale vengono prodotte importati denominazioni tra cui l’ Erbal

il metodo Simonit&Sirch con sorprendenti risultati di salubrità dei vigneti.
Da anni la nostra Azienda, pratica la potatura ramificata secondo il metodo Simonit&Sirch, con sorprendenti risultati di salubrità dei vigneti. Oggi Paride, ci racconterà la sua esperienza con il nuovo metodo, ma prima ecco alcuni dettagli fon

La fama del vino di Sizzano, si deve al grande statista piemontese Camillo Benso Conte di Cavour. Un estimatore d’eccezione per i vini delle Colline Novaresi - Alto Piemonte. Fu proprio grazie ad una testimonianza d’epoca si scopre infatti che Camillo Benso Conte di Cavour amava il Sizzano. Bensì in una lettera del 1845, a Giacomo Giovanetti novarese di origine, lo statista si spinge a paragonare il bouquet del Sizzano a quello dei migliori vini di Francia e precisamente ai borgognoni Clos-Veugeot e Romanet. Le sue caratteristiche: Vino prodotto da uve di Nebbiolo, Vespolina e Uva Rara secondo il disciplinare della DOC SIZZANO. Colore rosso rubino con sfumature tendenti al granato con l’invecchiamento. Profumo intenso fine di viola e rosa con note di spezie fini, liquirizia e goudron. Alla degustazione è intenso, ampio e persistente, di equilibrata tannicità con sapore asciutto e morbido, gradevolmente amarognolo al retrogusto. Abbinamenti: paniscia, tagliatelle al ragù, ravioli di carne, cannelloni, arrosto di vitello in intingolo, pollo alla cacciatora, faraona al cartoccio. Vuoi conoscere i #vinialtopiemonte Paride Chiovini? Contattaci per organizzare una degustazione in cantina info@paridechiovini.it